La razza umana è minacciata da delle entità extraterrestri, dal nome pittoresco di Diafanoidi, che si manifestano sotto forma di nubi verdastre che prendono possesso degli esseri umani, annientandone la volontà.
Un film di fantascienza all’italiana, diretto da Antonio Margheriti, che fa sorridere per l’uso di “effetti speciali” artigianali, che ormai non ingannerebbero nemmeno un bambino.
Gli astronauti sono festaioli e amano la bottiglia, che per certi diventa l’ultima consolazione di fronte alla morte imminente. Particolarmente divertente è una delle scene iniziali nella quale, già alticci, inscenano un balletto nel vuoto dello spazio per celebrare il nuovo anno. Ma già avevamo capito la loro indole goliardica quando, nelle prime battute del film, uno diceva all’altro: “attento a non andare in orbita con le bevute!”.
Credo che solo in un film di fantascienza italiano possano accadere queste cose.
Assistente alla regia è Ruggero Deodato.
Curiosità: nel sito dedicato alla memoria di Antonio Margheriti, curato dal figlio, si racconta come il film avrebbe ispirato il poeta Allen Ginsberg, che durante un viaggio in Italia avrebbe notato il manifesto del film di Margheriti e in seguito avrebbe aggiunto alla sua poesia “Pentagon Exorcism” il verso “physical slavery to diafanoid chinese cosmic-eye Militar Tyranny”.